Sic ergo efficitur ut culturae diligentia exiguum semen, uerbi causa,
sinapis, quod est minimum omnium, efficiatur maius omnibus oleribus
et fiat arbor, ita ut ueniant uolatilia caeli et habitent in ramis eius.
(Origène, Homélies sur l’Exode I)
Ciò che dall’evangelista Matteo (Mt. 13, 31-32) veniva presentato come il regno dei cieli — a partire dall’immagine di un granello di senape che si sviluppa, diviene albero e attira così gli uccelli del cielo —, nell’esegesi dell’alessandrino Origene diviene in maniera originale la parola della Scrittura, pronta a moltiplicarsi e ad arricchirsi proporzionalmente all’impegno dell’esegeta-agricoltore, nonché ad attirare alla sua regola di vita dialettici e retori.
Ci auguriamo che questo impegno, già così fecondo a suo tempo per i commentatori del testo sacro, possa accompagnare a loro volta anche quegli studiosi della Scrittura che desiderino avvicinarsi alla nostra collezione al fine di proporre un’edizione critica oppure uno studio di esegesi che sia relativo al pensiero dei Padri o degli autori Medievali.
La continuità fra questi due periodi essenziali nell’ambito della produzione esegetica, l’epoca dei Padri e il Medioevo, viene considerata in questa collezione come implicita, in quanto comunque fondata sulla stessa ricchissima produzione patristica. Sarà comunque nostro obiettivo valutare via via gli apporti più o meno originali propri degli autori alto e bassomedievali, i quali costituiranno dopo i Padri il nostro secondo polo di riflessione e l’oggetto di buona parte degli studi da noi proposti.
I volumi di questa collana si indirizzano non solo ad un pubblico di ricercatori e studiosi di tutti i paesi, ma anche ai lettori colti, nell’intento di rispondere alle esigenze di approfondimento di quanti si avvicinano per la prima volta all’esegesi — con la sua foresta di affascinanti e misteriosi significati — e/o alle edizioni dei testi.
